L’inflazione nel Regno Unito sale più lentamente del previsto a luglio al 2,2%

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su  Aug 14, 2024
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  • UK inflation rose to 2.2% in July, below expectations of 2.3%.
  • Services inflation dropped sharply, easing pressure on BoE for rate cuts.
  • Sterling fell 0.1% against USD; investors eye further BoE rate cuts.

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L’inflazione nel Regno Unito è salita al 2,2% a luglio, segnando il primo aumento dell’inflazione quest’anno, ma l’aumento è stato inferiore alle aspettative degli economisti.

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Secondo i dati pubblicati mercoledì dall’Office for National Statistics (ONS), l’aumento annuale dei prezzi al consumo è stato inferiore all’aumento del 2,4% previsto dalla Banca d’Inghilterra (BoE) ed è stato inferiore anche alla previsione del 2,3% degli economisti intervistati da Reuters.

Inflazione inferiore alle attese

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Il dato sull’inflazione di luglio supera l’obiettivo del 2% della BoE e rappresenta il primo rialzo dell’inflazione quest’anno. Ciò segue un periodo di stabilizzazione in cui l’inflazione era scesa al 2% a maggio, rimanendo stabile a giugno.

La banca centrale aveva previsto un aumento al 2,4% dovuto principalmente a un calo minore delle bollette energetiche domestiche. Tuttavia, la crescita più lenta dei costi alberghieri ha contribuito a una cifra di inflazione complessiva inferiore alle attese.

Ruth Gregory, economista presso la società di consulenza Capital Economics, ha sottolineato che l’“aumento inferiore alle attese” dell’inflazione e il calo significativo dell’inflazione dei servizi sarebbero probabilmente accolti con favore dalla Banca d’Inghilterra come un’indicazione del fatto che le condizioni del mercato del lavoro stanno continuando a raffreddarsi.

Ciò, ha aggiunto, potrebbe aprire la strada a ulteriori tagli dei tassi di interesse più avanti nel corso dell’anno.

Le pressioni sui prezzi sottostanti diminuiscono drasticamente

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I dati dell’ONS hanno rivelato che l’inflazione dei servizi, che la BoE monitora attentamente in quanto indicatore chiave delle pressioni sui prezzi interni, è scesa in modo significativo dal 5,7% di giugno al 5,2% di luglio, raggiungendo il livello più basso da giugno 2022.

Il calo è stato più consistente di quanto previsto dagli analisti, che si aspettavano un calo del 5,5%.

Questo brusco calo dell’inflazione dei servizi ha alimentato le speculazioni secondo cui la BoE potrebbe prendere in considerazione ulteriori tagli dei tassi. Rob Wood, economista presso Pantheon Macroeconomics, ha suggerito che il calo della crescita dei prezzi dei servizi supporta la visione della BoE secondo cui le pressioni inflazionistiche si stanno gradualmente attenuando.

Ha tuttavia avvertito che parte di questo calo potrebbe essere attribuito a variazioni irregolari delle tariffe aeree e dei prezzi degli hotel, rendendo improbabile un ulteriore taglio delle tariffe da parte della BoE nella riunione di settembre.

Reazioni del mercato e prospettive economiche

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Dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione, la sterlina è leggermente scesa rispetto al dollaro statunitense, con la sterlina in calo dello 0,1% a 1,284 dollari.

Inoltre, i titoli di Stato britannici hanno registrato un rally, con il rendimento dei titoli di Stato britannici a due anni sensibili ai tassi di interesse in calo di 0,04 punti percentuali al 3,56%. Gli investitori stanno ora scommettendo su altri due tagli dei tassi di interesse da parte della BoE prima della fine dell’anno.

Nel contesto più ampio, la BoE aveva già tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale al 5% il 1° agosto, segnando il primo taglio dei tassi dall’inizio della pandemia di Covid-19.

Tuttavia, il governatore della BoE, Andrew Bailey, ha messo in guardia dal ridurre i tassi di interesse troppo rapidamente o in modo eccessivo, sottolineando la necessità di garantire che l’inflazione rimanga bassa.

I dati dell’ONS hanno inoltre mostrato che l’inflazione di fondo annuale, che esclude i prezzi volatili di cibo ed energia, è scesa al 3,3% a luglio dal 3,5% di giugno, il livello più basso da settembre 2021.

Implicazioni politiche ed economiche

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Il leggero aumento dell’inflazione a luglio ha anche implicazioni politiche. Per il governo laburista, l’impennata dell’inflazione serve da promemoria delle sfide future, in particolare per il cancelliere Rachel Reeves, che è desideroso di stimolare la crescita economica ma deve fare i conti con una BoE cauta.

Darren Jones, Segretario capo del Tesoro, ha risposto ai dati sull’inflazione riconoscendo la portata della sfida che il governo deve affrontare.

Nel frattempo, il cancelliere ombra Jeremy Hunt ha criticato la gestione dell’economia da parte del governo, esortando Reeves a non usare i dati come scusa per aumentare le tasse.

Anche le tendenze dell’inflazione nel Regno Unito rientrano in un contesto globale più ampio. Nell’Eurozona, l’inflazione è leggermente salita al 2,6% a luglio dal 2,5% di giugno.

Al contrario, l’inflazione negli Stati Uniti avrebbe dovuto rimanere invariata al 3% a luglio, come avrebbero rivelato i dati separati pubblicati più tardi mercoledì.

Prospettive per i tassi di interesse

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Gli ultimi dati sull’inflazione forniscono alla BoE un certo margine di manovra. Con le pressioni sui prezzi sottostanti che sembrano allentarsi, la banca centrale potrebbe prendere in considerazione ulteriori tagli dei tassi nel corso dell’anno.

Tuttavia, la BoE dovrà bilanciare attentamente le proprie azioni per evitare di compromettere i progressi compiuti nel controllo dell’inflazione.

Questo articolo è stato tradotto dall'inglese con l'aiuto di strumenti AI, e successivamente revisionato da un traduttore locale.