Ad
China's crypto cleanup has already started - At least 5 exchanges are closing shop (2)

Il governo cinese avverte che la tolleranza zero nei confronti dei trader è tuttora in vigore

Written by
Translated by
Written on Dec 28, 2019
Reading time 2 minutes
  • Le autorità di regolamentazione cinesi emettono un altro avviso contro il mondo cripto, affermando che la tolleranza zero nei confronti del cripto e delle ICO rimane invariata.
  • Il nuovo avvertimento arriva a seguito di alcune aziende che forniscono servizi riguardanti criptovalute, dando la falsa impressione che il Paese li permetta.
  • Nonostante il paese abbia accettato la tecnologia blockchain, le criptovalute decentralizzate restano più sgradite che mai.

Gli ultimi mesi, in Cina, sono stati caratterizzati da una serie di notizie favorevoli alle blockchain, in quanto il Paese ha finalmente deciso di aprirsi e di promuovere l’adozione della tecnologia delle blockchain. Inoltre, la Banca Centrale Cinese sta addirittura sviluppando una propria moneta digitale, che sarà la prima CBDC al mondo pienamente operativa.

Tuttavia, nonostante l’atteggiamento positivo verso la blockchain e le criptovalute controllate dal governo, in Cina i trader non sono ancora i benvenuti. Anzi, il governo del Paese ha recentemente avvertito i cittadini cinesi che la repressione contro chi tratta criptovalute è ancora in vigore.

Il crackdown del 2017 è stato improvviso e severo. La Cina ha bandito completamente le ICO, tutte le principali borse hanno lasciato il Paese o hanno dovuto chiudere i negozi, e il trading di criptovalute è diventato un’attività vietata. Per un certo periodo il governo ha persino preso in considerazione la possibilità di vietare il mining, anche se alla fine ha cambiato idea a riguardo.

Nulla è cambiato, nonostante l’adozione della blockchain

Copy link to section

Poi è arrivato il 2019, con un aumento dei prezzi delle criptovalute, e la posizione amichevole del governo nei confronti della blockchain. Di conseguenza, molti hanno sperato che la Cina potesse fare un passo indietro riguardo alle criptovalute e le attività collegate. Alcuni hanno persino ricominciato con il trading, il che ha causato l’ira di Pechino.

Ora, la Banca Centrale Cinese si è aggiunta ai ranghi delle autorità di regolamentazione del Paese: Beijing Local Financial Supervision and Administration Bureau, Beijing Securities Regulatory Bureau e Beijing Banking and Insurance Regulatory Bureau, per lanciare un nuovo avvertimento: i trader non sono ancora i benvenuti e chiunque abbia a che fare con loro ne affronterà le conseguenze.

L’annuncio indica inoltre che le autorità di regolamentazione ritengono che diverse aziende della Cina occidentale abbiano commesso gravi violazioni legate all’ICO e che sarebbero state punite per aver fornito servizi di trading. Le leggi anti-cripto esistenti sono ancora in vigore, e le autorità di controllo hanno invitato la popolazione a denunciare qualsiasi trasgressore di cui venisse a conoscenza.