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South Korea might put a 20% tax on profits made from crypto

La Corea del Sud potrebbe applicare una tassa del 20% sugli utili realizzati tramite criptovalute

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Updated on May 31, 2022
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  • Secondo i rapporti locali, il ministero delle finanze della Corea del Sud potrebbe presto introdurre una nuova tassa sui guadagni derivanti dal trading di criptovalute.
  • Il rapporto sostiene che l'imposta potrebbe raggiungere il 20%, anche se per il momento non è stato ancora ufficializzato nulla.
  • Non è la prima volta che la Corea cerca di introdurre tasse sulle criptovalute, e dimostra che il governo è pronto a impegnarsi maggiormente nell'industria.

Secondo un recente rapporto pubblicato dal Korea Herald, il ministero delle finanze del Paese sta valutando l’introduzione di una nuova tassa sul reddito realizzato da criptovalute. Secondo quanto si sa, l’imposta sugli utili derivanti dal trading delle valute criptate potrebbe ammontare al 20%.

Il ministero delle finanze non ha ancora pubblicato un annuncio ufficiale, ma il rapporto cita uno dei funzionari del governo, che hanno dichiarato apertamente che esiste una reale possibilità di una tassa del 20%. Inoltre, è stato riferito che il Ministero dell’Economia e delle Finanze del Paese ha ordinato ai funzionari delle imposte sul reddito di rivedere il piano di tassazione del settore delle criptovalute.

Mentre non si sa ancora quale sarà la decisione dei funzionari, alla fine, questo sviluppo potrebbe significare che i profitti basati sulle criptovalute potrebbero essere classificati come “altri redditi”. Se ciò dovesse accadere, il National Tax Service (NTS) del Paese sarebbe in grado di tassare da solo i guadagni cripto.

Gli sforzi della Corea del Sud per il coinvolgimento nel settore delle criptovalute

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Come molti sapranno, non è la prima volta che la Corea del Sud riesamina e prende in considerazione l’introduzione di tasse riguardanti le criptovalute. Recentemente, l’NTS ha iniziato il processo di identificazione dei guadagni ottenuti dagli utenti stranieri di criptovalute come “altri redditi”. Il servizio ha poi iniziato a riscuotere le tasse attraverso l’exchange di criptovalute.

Di conseguenza, nel dicembre 2019 Bithumb ha ricevuto un’ingente fattura fiscale di 70 milioni di dollari, a causa delle ritenute alla fonte sulle attività di trading dei suoi utenti stranieri. Per il momento, l’exchange sta ancora cercando di annullare il disegno di legge ricevuto.

La nuova mossa dimostra che il governo è seriamente intenzionato a impegnarsi maggiormente nel settore della moneta digitale. Un altro evento molto importante per le criptovalute nel Paese è avvenuto qualche settimana fa. All’epoca, la quarta Industrial Revolution Commission dell’Ufficio presidenziale sudcoreano ha dichiarato che sarebbe stato meglio permettere alle istituzioni finanziarie di lanciare servizi cripto. Questo include servizi come i derivati Bitcoin.