
Il prezzo delle azioni Diageo scende mentre l’azienda elimina le previsioni di crescita delle vendite a causa dell’incertezza sui dazi: cosa devono sapere gli investitori
- Diageo deve affrontare sfide dovute alle potenziali tariffe statunitensi, che hanno portato alla rimozione delle previsioni a medio termine.
- L'azienda sta implementando strategie di prezzo e di supply chain per mitigare l'impatto.
- Il prezzo delle azioni Diageo è sceso del 20% in un anno; gli analisti consigliano di trattenere le azioni finché non sarà risolta la questione dei dazi.
Diageo, il produttore di liquori che ha creato marchi globali come Johnnie Walker e Tanqueray, ha annunciato martedì di aver modificato le proprie strategie a causa dell’incertezza persistente sulle tariffe statunitensi.
L’amministratore delegato Debra Crew ha affermato che la prospettiva di tariffe doganali sulle principali regioni della catena di approvvigionamento, tra cui Canada e Messico, dovrebbe complicare il recupero dell’azienda dalle vendite in calo.
Di conseguenza, Diageo ha rimosso le sue previsioni di crescita delle vendite a medio termine, che in precedenza prevedevano una crescita organica compresa tra il 5% e il 7%.
L’annuncio arriva mentre Diageo e i suoi concorrenti, tra cui David Campari e Pernod Ricard, sono alle prese con un calo dei prezzi delle azioni: quelle di Diageo sono scese di quasi il 4% a metà mattinata a Londra.
Misure adottate da Diageo per mitigare l’impatto delle tariffe statunitensi
Copy link to sectionDiageo sta adottando diverse misure per contrastare il potenziale impatto delle tariffe statunitensi sulla sua attività.
Il Chief Financial Officer Nik Jhangiani ha rivelato durante la conferenza sui risultati aziendali che l’azienda sta implementando strategie di prezzo, aggiustamenti nella gestione delle scorte e riallocazioni della catena di fornitura per ridurre le interruzioni.
L’azienda continuerà inoltre a impegnarsi con l’amministrazione statunitense, sottolineando l’impatto più ampio delle tariffe sul settore dell’ospitalità, compresi consumatori, dipendenti e distributori.
Nonostante l’incertezza, Jhangiani ha affermato che Diageo fornirà ulteriori aggiornamenti non appena sarà in grado di prevedere con maggiore precisione le implicazioni finanziarie delle tariffe.
Derren Nathan, analista di Hargreaves Lansdown, ha affermato:
Per ora, i titoli sui dazi determineranno l’umore, ma se la guerra commerciale si concluderà con più atteggiamenti provocatori che sanzioni, i marchi di classe mondiale e la portata globale di Diageo potrebbero rendere la valutazione attuale un punto di ingresso interessante.
Tanqueray, Gordon’s e Smirnoff registrano un calo delle vendite
Copy link to sectionIl rapporto sui risultati provvisori di Diageo ha mostrato un lieve calo dello 0,6% delle vendite nel primo semestre, pari a 10,9 miliardi di dollari, leggermente superiore alle aspettative degli analisti, pari a 10,7 miliardi di dollari.
Tuttavia, l’azienda ha registrato un significativo calo delle vendite dei suoi marchi principali, come Tanqueray, Gordon’s e Smirnoff.
L’unica eccezione è stata Guinness, che ha registrato una forte crescita a doppia cifra per l’ottavo semestre consecutivo, nonostante le interruzioni della catena di approvvigionamento che hanno portato a carenze durante la stagione delle festività.
L’intero settore delle bevande alcoliche è sotto pressione, con Diageo alle prese con diverse sfide oltre alle tariffe.
Tra questi, si annoverano il calo delle vendite, i cambiamenti nella gestione e i mutamenti delle preferenze dei consumatori, come l’aumento dei prodotti a basso contenuto alcolico e senza alcol e il potenziale impatto dei farmaci per la perdita di peso sul consumo di alcol.
Impatto dei dazi sulle importazioni statunitensi
Copy link to sectionSecondo gli analisti di Jefferies, quasi la metà delle vendite di Diageo negli Stati Uniti (il 46,2%) deriva da prodotti importati dal Messico e dal Canada, tra cui marchi popolari come Crown Royal, Don Julio e Casamigos.
Gli analisti suggeriscono che l’azienda potrebbe dover aumentare i prezzi per i consumatori statunitensi di circa il 4,6% per compensare l’impatto delle tariffe, prima ancora di prendere in considerazione eventuali nuove tariffe sui beni dell’Unione Europea.
Questa esposizione tariffaria è più marcata per Diageo rispetto ai suoi concorrenti.
Il gruppo italiano Campari, ad esempio, ricava poco più del 35% delle vendite statunitensi dalle importazioni dal Messico e dal Canada, mentre il francese Pernod Ricard ne importa solo il 6%.
Previsione del prezzo delle azioni Diageo
Copy link to sectionLe difficoltà finanziarie di Diageo sono state aggravate da una serie di sfide, tra cui il primo calo delle vendite globali dal 2020, pari al 1,4% a 20,3 miliardi di dollari nell’anno conclusosi a giugno 2024.
Nonostante abbia preso in considerazione la vendita del marchio Guinness o della sua quota nella divisione bevande Moet Hennessy del gruppo LVMH, a gennaio la Diageo ha dichiarato di non avere intenzione di procedere a tali vendite.
Le azioni dell’azienda rimangono vicine ai minimi dell’era pandemica, sottolineando le preoccupazioni del mercato in merito alle sue prospettive di crescita a lungo termine.
Richard Hunter, responsabile dei mercati di Interactive Investor, ha affermato che gli sviluppi dell’ultimo anno hanno fatto perdere lustro a una quotazione tradizionalmente considerata un componente fondamentale del portafoglio.
“La portata delle sfide che ci attendono si riflette in un prezzo delle azioni che è sceso del 20% nell’ultimo anno, rispetto al guadagno del 12,7% dell’indice FTSE 100 nel suo complesso, e del 34% negli ultimi due anni”, ha affermato.
“Ne consegue che finché non sarà evidente un miglioramento della domanda dei clienti e non saranno affrontati i veri impatti di eventuali tariffe, il consenso di mercato sulle azioni come titolo da detenere rimarrà probabilmente invariato”.
Questo articolo è stato tradotto dall'inglese con l'aiuto di strumenti AI, e successivamente revisionato da un traduttore locale.