ADM ha appena annunciato un’altra acquisizione per far crescere la propria attività nel campo della nutrizione
- Archer-Daniels-Midland sta acquistando FDL per una cifra non resa nota.
- Questa settimana ADM ha acquistato anche Revela Foods da New Heritage Capital.
- Le azioni dell’azienda di trasformazione alimentare sono scese di oltre il 15% per l’anno.
Archer-Daniels-Midland Co (NYSE: ADM) ha aperto questa mattina in positivo dopo aver annunciato l’intenzione di acquisire FDL, un produttore di aromi premium con sede nel Regno Unito.
Dettagli dell’accordo ADM-FDL
Copy link to sectionADM si è astenuta dal divulgare i dettagli finanziari dell’accordo, ma Calvin McEvoy, il suo presidente di Global Flavors, ha dichiarato in un comunicato stampa oggi:
I nostri continui investimenti da aggiungere al nostro portafoglio di aromi stanno contribuendo a potenziare il nostro lavoro strategico per costruire un leader globale nella nutrizione.
Archer-Daniels-Midland aveva quasi 1,5 miliardi di dollari in contanti ed equivalenti alla fine del suo terzo trimestre finanziario in cui le sue entrate sono scese del 12,1% peggio del previsto a 21,69 miliardi di dollari.
Wall Street ha attualmente un rating di “sovrappeso” sulle azioni della società di trasformazione alimentare e commercio di materie prime.
Questa settimana anche ADM ha acquistato Revela
Copy link to sectionArcher-Daniels-Midland prevede che FDL, che gestisce tre stabilimenti nel Regno Unito, registrerà vendite per 120 milioni di dollari quest’anno.
La suddetta transazione verrà probabilmente completata a gennaio, purché soddisfi le consuete condizioni di chiusura. Da notare che questa settimana ADM ha acquisito anche Revela Food s, un’azienda di aromi per latticini, da New Heritage Capital.
Gli analisti di BMO Capital Markets si aspettano che ADM trarrà vantaggio dai suoi sforzi per espandere il proprio portafoglio nel 2024. Ma i margini di etanolo e soia schiacciata rimarranno probabilmente sotto pressione nel prossimo anno, hanno aggiunto in una recente nota di ricerca.
Ecco perché lunedì hanno declassato a “market performance” le azioni della multinazionale con sede a Chicago, che pagano un rendimento da dividendi vicino al 2,50%.