
La Russia imporrà una tassa del 15% sui profitti derivanti dal mining di Bitcoin secondo una nuova bozza di legge
- Le transazioni minerarie sono esenti da IVA, ma vengono tassate insieme ai redditi da titoli.
- I divieti di attività estrattiva nelle regioni con carenza energetica entreranno in vigore dal 1° dicembre al 15 marzo 2025.
- I minatori non registrati sono limitati a 6.000 kWh di elettricità al mese per le operazioni legali.
La Russia sta potenziando il suo quadro normativo per il mining di criptovalute con una proposta di modifica alla legislazione sul mining di Bitcoin.
Un rapporto di Interfax afferma che la bozza, presentata dal Ministero delle Finanze, stabilisce nuove linee guida fiscali per le entrate e le spese relative al mining di criptovalute e alle operazioni infrastrutturali.
Le modifiche, in vigore dal 1° novembre, mirano a semplificare gli aspetti legali ed economici dell’attività mineraria, imponendo al contempo rigorosi requisiti di conformità.
In particolare, le nuove norme classificano le criptovalute come proprietà ai fini fiscali e disciplinano le aliquote dell’imposta sul reddito, le spese e le esenzioni.
Criptovalute classificate come proprietà ai fini fiscali
Copy link to sectionIl progetto di legge ridefinisce il trattamento riservato alle criptovalute dalla legislazione fiscale russa.
I token ottenuti tramite mining sono classificati come proprietà e il reddito è tassato in base al valore di mercato al momento della ricezione.
Questa mossa allinea i guadagni delle criptovalute alle fonti di reddito tradizionali, creando un quadro che consente ai miner di dichiarare con precisione i propri ricavi.
I minatori possono dedurre dal loro reddito imponibile le spese operative, come i costi delle attrezzature e le bollette dell’elettricità.
Questo approccio rispecchia le pratiche globali, offrendo una parvenza di legittimità al settore del crypto-mining russo, nonostante il Paese sia alle prese con sanzioni internazionali e un accesso limitato ai sistemi finanziari globali.
Fornendo linee guida chiare, il governo russo intende promuovere la trasparenza e ridurre l’evasione fiscale nel settore.
Transazioni in criptovaluta esenti da IVA ma tassate sul reddito
Copy link to sectionGli emendamenti chiariscono che le transazioni in criptovaluta non saranno soggette all’imposta sul valore aggiunto (IVA).
Al contrario, i profitti derivanti dalla negoziazione di token saranno tassati insieme ai redditi derivanti dalle transazioni sui titoli, semplificando la conformità sia per gli operatori che per gli investitori.
Le aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche sui guadagni derivanti dalle criptovalute sono fissate a un massimo del 15%, una misura probabilmente intesa a bilanciare la generazione di entrate governative con gli incentivi per il rispetto delle normative.
Questa differenziazione garantisce che la tassazione non soffochi la crescita del fiorente settore delle attività digitali, che ha registrato investimenti significativi nonostante l’incertezza normativa.
Nuovi obblighi per i gestori delle infrastrutture minerarie
Copy link to sectionI gestori di infrastrutture minerarie sono ora tenuti a notificare alle autorità fiscali i soggetti che utilizzano le loro strutture.
Sebbene i dettagli specifici da divulgare non siano ancora chiari, questo requisito sottolinea l’intenzione del governo di monitorare attentamente l’attività mineraria.
Tali misure potrebbero migliorare la supervisione, ma potrebbero anche suscitare preoccupazioni tra gli utenti in merito alla privacy e alla sicurezza dei dati.
Gli operatori registrati devono rispettare normative più severe, tra cui la notifica alle autorità delle attività dei clienti e il rispetto dei limiti di consumo.
Tali norme mirano a limitare l’attività mineraria illegale e a garantire che l’uso dell’energia resti entro limiti sostenibili.
Restrizioni per i minatori non registrati e divieti regionali
Copy link to sectionIl progetto di legge limita le attività minerarie per i soggetti che non sono imprenditori registrati.
Ai minatori non registrati è consentito estrarre Bitcoin entro un limite di consumo elettrico mensile di 6.000 kWh.
Oltre questa soglia, i minatori devono ottenere lo status formale di imprenditori per poter continuare a svolgere legalmente le loro attività.
Sono stati imposti divieti temporanei di attività estrattiva anche nelle regioni con carenza energetica.
Dal 1° dicembre 2024 al 15 marzo 2025, l’attività mineraria sarà limitata in aree specifiche per attenuare la carenza di elettricità durante l’inverno.
Queste misure riflettono il tentativo del governo di bilanciare la crescente domanda di attività minerarie con i vincoli infrastrutturali.
Implicazioni per l’ecosistema crittografico russo
Copy link to sectionL’introduzione di queste regole segna un momento cruciale per il panorama delle criptovalute in Russia.
Creando una struttura normativa più chiara, il governo cerca di legittimare il mining di criptovalute, affrontando al contempo le preoccupazioni relative al consumo energetico e al rispetto delle normative fiscali.
Restano da risolvere alcune sfide, tra cui la mancanza di chiarezza sugli obblighi di segnalazione per gli operatori minerari e l’impatto dei divieti regionali sui minatori su piccola scala.
Le normative proposte potrebbero posizionare la Russia come un attore importante nel mercato globale delle criptovalute, in particolare nel settore minerario.
Tuttavia, la loro efficacia dipenderà in larga misura dai meccanismi di controllo e dalla volontà dei minatori di operare entro i limiti della legge.
Questo articolo è stato tradotto dall'inglese con l'aiuto di strumenti AI, e successivamente revisionato da un traduttore locale.