
Le elezioni nel Regno Unito e la Brexit hanno risanato il mercato immobiliare
- Entro la seconda settimana di gennaio, le attività immobiliari svolte tramite agenzia immobiliare e consulenti immobiliari a Londra hanno raggiunto un picco di 15 anni.
- Knight Frank ha affermato in un rapporto che l'aumento dei potenziali acquirenti è stato del 92% in più rispetto alla stessa settimana del 2018, e in media del 95% rispetto allo stesso anno.
- I rapporti di prova indicano che la maggior parte degli esperti ritiene che la recessione stia regredendo, grazie al ritorno della fiducia nel mercato britannico.
Le elezioni dell’anno scorso hanno innescato un balzo nel mercato immobiliare incentrale di Londra, risultato di una ritrovata certezza nel settore immobiliare della regione, come dichiarato da Knight Frank lunedì scorso.
Prima della seconda settimana del mese scorso, a Londra, le attività immobiliari svolte tramite agenzie immobiliari e consulenti immobiliari hanno raggiunto un picco di 15 anni.
Un resoconto di Knight Frank ha detto che l’aumento dei potenziali acquirenti è stato del 92% superiore rispetto alla stessa settimana nel 2018, e in media del 95% superiore rispetto allo scorso anno.
Knight Frank ha anche registrato un salto nelle vendite post-elettorali. Nei dieci giorni lavorativi successivi alle elezioni del 12 dicembre, il settore immobiliare ha concluso più affari di qualsiasi altro periodo negli ultimi tre anni.
In seguito alla vittoria schiacciante del primo ministro Boris Johnson e alla Brexit di venerdì scorso, il mercato immobiliare dovrebbe tornare a livelli record.
Il rapporto di Knight Frank non ha indicato numeri specifici riguardanti le vendite o i potenziali acquirenti.
“Sebbene la domanda sia aumentata nelle settimane successive al risultato elettorale, è improbabile che questa tendenza generi un impatto materiale sui prezzi a breve termine”, ha dichiarato nel rapporto il responsabile della ricerca residenziale londinese Tom Bill, aggiungendo che “permane l’incertezza in relazione a un possibile aumento dell’imposta di bollo per gli acquirenti oltreoceano e alla continua ambiguità legata alla Brexit”.
L’aumento del 3% dell’imposta di bollo per i non residenti, come proposto dal Partito Conservatore, dovrebbe essere discusso nel corso dell’anno. In futuro, la Brexit continuerà ad essere perfezionata fino alla fine dell’anno, per garantire una transizione senza intoppi.
Nel frattempo, proprio come le elezioni, il settore immobiliare britannico ha visto una “ripresa post Brexit” che ha provocato un boom dei mercati, soprattutto nella capitale. Dopo aver riportato picchi record di 15 anni, gli esperti ritengono che il mercato sia destinato a riprendersi prima del previsto.
Sono stati segnalati livelli di interesse “senza precedenti”, con i commercianti di immobili costretti a scaglionare le offerte dei clienti e ad estendere le liste d’attesa. Questi riassestamenti arrivano pochi giorni dopo l’uscita dall’UE, una scelta che aveva tenuto il mercato in sospeso dal referendum del 2016.
I rapporti di prova indicano che la maggior parte degli esperti è fermamente convinta che la recessione stia regredendo, grazie al ritorno della fiducia nel mercato britannico.
Mentre l’aumento delle tasse è stato considerato da alcuni esperti, come il responsabile della ricerca residenziale di Savills, Lucian Cook, come un ostacolo per il settore immobiliare del Regno Unito, ci si aspetta che il mercato guardi oltre tali elementi disincentivanti e si concentri maggiormente sul trarre vantaggio dall’aumento della domanda.