Shell sta esplorando modi per semplificare la sua doppia sede anglo-olandese

Written by
Translated by
Updated on Sep 26, 2024
Reading time 3 minutes
  • Shell sta esplorando modi per semplificare la sua doppia sede anglo-olandese.
  • Anche Unilever ha espresso l'intenzione di fondere la sua doppia struttura giuridica.
  • La Shell sta cedendo alcune delle sue partecipazioni in Norvegia.

Ieri, il CEO della Royal Dutch Shell (AMS: RDSA), Ben van Beurden, ha dichiarato che la prospettiva che la major del settore petrolifero scelga di trasferire la propria sede nel Regno Unito rimane ancora valida. Attualmente, la Shell ha sede nei Paesi Bassi perché, anche se la sede legale è nel Regno Unito, resta residente fiscale dei Paesi Bassi. In un annuncio della scorsa settimana, la Shell ha detto che svaluterà fino a 17,90 miliardi di sterline di asset nel secondo trimestre.

Venerdì scorso, le azioni della società hanno chiuso a circa l’1% in meno. A 13,17 sterline per azione, Royal Dutch Shell è attualmente in calo del 45% rispetto all’anno scorso, dopo aver recuperato dal minimo di 9,62 sterline per azione toccato a marzo. La società sta attualmente cedendo alcune delle sue partecipazioni in Norvegia.

Anche Unilever vorrebbe fondere la sua doppia sede legale

Copy link to section

L’annuncio di Shell arriva dopo l’annuncio di Unilever che il mese scorso ha espresso il progetto di fondere la sua doppia sede legale (anglo-olandese) in un’unica holding con sede nel Regno Unito. Van Buerden della Shell, tuttavia, non ha dichiarato esplicitamente i piani della società di trasferire la sua sede centrale e ha detto in un’intervista a un giornale olandese:

“Bisogna sempre continuare a pensare. Niente è permanente e naturalmente guarderemo al clima aziendale. Ma spostare la sede centrale non è una misura banale. Non si può pensare troppo alla leggera“.

Le osservazioni del CEO sono state confermate da un portavoce di Shell che ha ribadito che la società petrolifera e del gas sta valutando varie possibilità che possano contribuire a semplificare la sua struttura anglo-olandese. La decisione di Unilever è stata attribuita al primo ministro olandese Mark Rutte, che si è ritirato dal progetto di sospendere la ritenuta alla fonte del 15% sui dividendi.

Shell si è espressa contro la ritenuta alla fonte sui dividendi

Copy link to section

Con sede all’Aia, la Shell ha preso gli accordi necessari, tra cui due class action che impediscono al governo olandese di imporre una ritenuta alla fonte sui dividendi sui pagamenti effettuati agli azionisti dell’ex ramo britannico della Shell.

A seguito della decisione di Unilever, tuttavia, il governo olandese sta ora valutando l’opportunità di rimuovere nuovamente la ritenuta alla fonte sui dividendi per invogliare Unilever a valutare Rotterdam come opzione per costituire la sua holding, mentre procede allo smantellamento della sua doppia struttura legale.

La Shell è sempre stata contraria alla ritenuta alla fonte sui dividendi, che considera una complicazione per il finanziamento dei dividendi, delle acquisizioni e dei riacquisti di azioni. Per saperne di più sui riacquisti di azioni, clicca qui.

Lo scorso anno Shell ha registrato una performance leggermente positiva sul mercato azionario con un guadagno annuo di circa il 5%. In questo momento, la compagnia anglo-olandese del petrolio e del gas ha un market cap di 99,65 miliardi di sterline e un rapporto prezzo/utili di 13,55.