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OpenAI è sotto esame in Austria per la conformità al GDPR e i problemi di disinformazione

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Updated on Sep 24, 2024
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  • La denuncia di NYOB afferma che ChatGPT di OpenAI genera false informazioni sugli individui.
  • Secondo il GDPR, le informazioni relative alle persone devono essere precise.
  • La Commissione Europea sta esaminando il significativo investimento di Microsoft in OpenAI.

I difensori della privacy austriaci hanno avviato un reclamo formale contro OpenAI, lo sviluppatore statunitense del chatbot ampiamente utilizzato ChatGPT, per presunte violazioni del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’Unione Europea.

La denuncia, presentata oggi, 29 aprile, dal gruppo NOYB (None of Your Business), è incentrata sull’affermazione secondo cui ChatGPT di OpenAI genera false informazioni sugli individui e manca di trasparenza nelle sue pratiche di trattamento dei dati, il che potrebbe portare a gravi conseguenze per le persone colpite.

Il GDPR richiede accuratezza e accesso ai dati personali

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Secondo il GDPR, le informazioni relative agli individui devono essere precise e i cittadini dovrebbero avere la possibilità di accedere a tutti i dati personali detenuti da un’azienda.

NOYB sostiene che OpenAI non riesce a soddisfare questi requisiti, poiché non è chiaro quali dati ChatGPT memorizzi sugli individui o le origini dei suoi dati.

“Inventare informazioni false è problematico, ma quando si tratta di individui, l’impatto può essere grave”, ha affermato Maartje de Graaf, avvocato specializzato in protezione dei dati presso la NOYB.

La risposta di OpenAI alle sfide legali in corso

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Questa non è la prima sfida normativa per OpenAI; la società è già sotto indagine da parte del garante nazionale della privacy italiano, che a marzo ha sollevato preoccupazioni su potenziali violazioni dei dati e sull’esposizione dei dati degli utenti.

Inoltre, il Comitato europeo per la protezione dei dati ha recentemente formato una task force per coordinare le azioni relative a ChatGPT in tutta l’UE.

Implicazioni più ampie e azioni normative

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La rapida adozione di ChatGPT, che ha raccolto oltre 180 milioni di utenti dal suo lancio nel novembre 2022, ha innescato un dibattito più ampio sull’uso e sui rischi associati all’intelligenza artificiale.

Questioni come la violazione del copyright e la creazione di contenuti deepfake hanno sottolineato la necessità di normative più rigorose per governare le tecnologie IA emergenti.

Inoltre, la Commissione Europea sta esaminando il significativo investimento di Microsoft in OpenAI, chiedendosi se sia conforme alle leggi sulla concorrenza dell’UE.