
Gli Stati Uniti si stanno dirigendo verso una recessione autoimposta? Ecco cosa pensa l’opinione pubblica.
- Il 56% degli elettori disapprova la gestione dell'economia da parte di Trump, segnando il suo peggior risultato finora su questo tema.
- Il 70% degli americani si aspetta che i dazi aumentino i prezzi, mentre l'S&P ha perso oltre 3 trilioni di dollari di valore.
- Il rischio di recessione è salito al 40%, con le imprese che ritardano gli investimenti e i consumatori che riducono le spese.
Donald Trump ha costruito la sua presidenza sulle promesse di forza economica.
Ma con il crollo dei mercati e l’esitazione delle imprese, l’opinione pubblica ora teme che gli Stati Uniti stiano andando incontro a una recessione.
Ma la risposta non è semplice, anche se i segnali di allarme sono evidenti.
I mercati hanno perso trilioni, la fiducia dei consumatori sta diminuendo e le imprese stanno risentendo della pressione delle imprevedibili politiche commerciali di Trump.
Sebbene l’economia fosse forte quando ha assunto l’incarico a gennaio, la sua aggressiva strategia tariffaria ha alimentato l’incertezza.
E se il trend dovesse continuare, gli Stati Uniti potrebbero essere sull’orlo di una recessione che si sarebbe potuta evitare.
I mercati stanno segnalando problemi?
Copy link to sectionIl mercato azionario statunitense ha registrato forti cali nelle ultime settimane.
Dal picco storico raggiunto il mese scorso, l’S&P 500 ha perso oltre 3 trilioni di dollari di valore.
Gli investitori stanno reagendo alle imprevedibili politiche tariffarie di Trump, che hanno colpito importanti partner commerciali, tra cui Canada, Messico e Cina.
Una delle maggiori preoccupazioni riguarda la risposta delle imprese. Le aziende prosperano sulla stabilità, ma quando le politiche cambiano da un giorno all’altro, tendono a frenare le spese.
È esattamente quello che sta succedendo ora. Le imprese stanno ritardando gli investimenti, i piani di assunzione vengono rivisti e le piccole imprese stanno aumentando i prezzi per compensare i maggiori costi di importazione.
Il mercato azionario non è l’economia, ma riflette la fiducia degli investitori. In questo momento, la fiducia è bassa.
Quanto è bassa la fiducia dei consumatori?
Copy link to sectionI consumatori sono il motore dell’economia statunitense. Se smettono di spendere, le imprese soffrono, si perdono posti di lavoro e la crescita rallenta. In questo momento, la fiducia è in calo.
Secondo l’ultimo sondaggio CNN/SSRS, solo il 35% degli americani ritiene che il paese sia sulla strada giusta.
Questo è un problema. La fiducia dei consumatori tende a diminuire prima di una recessione e, sebbene un solo sondaggio non sia una prova definitiva, la tendenza al ribasso è importante.
Anche lo stress finanziario sta aumentando. Il debito delle famiglie è in crescita e le insolvenze sui prestiti per carte di credito e auto sono in aumento.
Questo suggerisce che alcuni americani faticano a stare al passo con i pagamenti, un segnale d’allarme che la pressione economica sta aumentando.
Se i salari non aumentano abbastanza rapidamente e i tassi di interesse rimangono elevati, la spesa rallenterà ulteriormente, e questo tipo di contrazione porta alla perdita di posti di lavoro.
Cosa ne pensano gli elettori?
Copy link to sectionGli ultimi dati dei sondaggi suggeriscono che la maggior parte degli americani disapprova la gestione economica di Trump.
Sebbene la sua base rimanga in parte fedele, la frustrazione sta crescendo e persino i repubblicani iniziano a mettere in discussione le sue politiche.
Il sondaggio CNN/SSRS ha rilevato che il 56% degli elettori disapprova la gestione dell’economia da parte di Trump, il peggior dato della sua presidenza. Questo dato è superiore a qualsiasi altro momento del suo primo mandato.
Un sondaggio Reuters/Ipsos ha confermato preoccupazioni simili. Ha rilevato che il 57% degli americani ritiene che le politiche economiche di Trump siano “erratiche”, compreso un terzo dei repubblicani.

Si tratta di un cambiamento significativo rispetto a quanto pensava l’opinione pubblica prima delle elezioni. Sebbene Trump abbia generalmente mantenuto un forte sostegno repubblicano, la guerra commerciale e la volatilità dei mercati stanno iniziando a mettere alla prova la loro pazienza.
Un sondaggio separato del Emerson College ha rilevato che il tasso di disapprovazione di Trump è salito al 45%, con un aumento di due punti in una sola settimana.
Le maggiori preoccupazioni sono, naturalmente, i dazi, il costo della vita e i timori che l’economia stia prendendo una direzione sbagliata.
Gli Stati Uniti stanno davvero andando incontro a una recessione?
Copy link to sectionLa risposta breve: forse, ma non ancora.
L’economia continua a crescere. La disoccupazione rimane bassa e le aziende continuano ad assumere.
Ma le principali banche stanno iniziando a lanciare l’allarme. JP Morgan ora stima al 40% il rischio di una recessione nel 2025, rispetto al 30% di inizio anno.
Goldman Sachs ha alzato la sua stima dal 15% al 20%. Non sono garanzie di recessione, ma dimostrano che gli esperti stanno diventando più cauti.
Il vero problema, tuttavia, non è la debolezza dell’economia. È che le politiche di Trump stanno aumentando il rischio di un crollo.
L’economia era forte quando ha assunto l’incarico. Ora, sta assorbendo shock inutili.
Cosa succede dopo?
Copy link to sectionTrump potrebbe cambiare rotta. Non è ancora chiaro se le sue politiche siano solo giochi di potere.
Se invertisse la rotta sui dazi e rassicurasse le imprese, la fiducia potrebbe tornare. Ma non c’è alcun segno che abbia intenzione di farlo.
Invece, la sua amministrazione ha indicato di essere disposta a “sopportare un dolore economico a breve termine” per ottenere benefici a lungo termine.
Il problema è che i mercati non credono che questi guadagni arriveranno. Gli investitori avevano ipotizzato che Trump sarebbe intervenuto se l’economia avesse vacillato.
Ma il suo nuovo messaggio suggerisce che non gli importa se i mercati crollano e le imprese faticano.
Nel frattempo, i repubblicani al Congresso potrebbero limitare la sua autorità in materia di tariffe, anche se non l’hanno ancora fatto.
Molti si oppongono privatamente alle sue politiche, ma sono riluttanti a contestarlo pubblicamente.
Questo potrebbe cambiare se le condizioni economiche peggiorassero e gli elettori iniziassero a incolpare i loro rappresentanti eletti.
Per ora, gli Stati Uniti non sono in recessione, ma ci stanno flirtando. E a meno che qualcosa non cambi, il rischio non farà che aumentare.
Questo articolo è stato tradotto dall'inglese con l'aiuto di strumenti AI, e successivamente revisionato da un traduttore locale.