
I punti salienti della lettera di Sequoia Capital ai fondatori e ai CEO
- Sequoia Capital ha inviato una lettera ai fondatori e al CEO invitandoli a "prepararsi" alle "turbolenze".
- I manager devono "essere pronti per ogni eventualità" sulla loro attività.
- Proprio come in biologia, solo le aziende "più adattabili al cambiamento" prospereranno.
Il colosso del private equity Sequoia Capital ha inviato una lettera alle società in cui ha investito, sottolineando che potrebbero voler “prepararsi” ad una “turbolenza” causata dal Coronavirus.
Il Cigno Nero del 2020
Il coronavirus ha ormai contagiato più di 100.000 persone in tutto il mondo e non mostra alcun segno di rallentamento. Questo rappresenta “il Cigno Nero del 2020” che, secondo la lettera, potrebbe avere molteplici effetti. Mentre la priorità numero uno è la salute e la sicurezza dei lavoratori, i proprietari e i CEO hanno comunque l’obbligo di garantire la redditività delle proprie attività.
Le aziende si trovano di solito ad affrontare i problemi dovuti al calo dell’attività commerciale, alle interruzioni delle supply chain e all’impossibilità di svolgere attività commerciali, in quanto sono stati vietati i viaggi non indispensabili. Queste tendenze potrebbero verificarsi nei prossimi trimestri e ci vorrà “ancora più tempo” perché l’economia globale torni a essere com’era prima dell’epidemia.
Essere pronti per ogni eventualità
I proprietari di aziende devono “essere pronti per ogni eventualità” riguardo le loro operazioni, ad esempio:
- L’azienda potrebbe sopravvivere a qualche trimestre di scarso rendimento ed essere comunque in grado di pagare tutte le bollette? Ora è un buon momento per consolidare eventuali piani di contingenza per evitare conseguenze future “potenzialmente dolorose”.
- L’azienda potrebbe sopravvivere fino al 2021 se la raccolta di nuove tornate di capitale a “condizioni interessanti” non fosse più la norma?
- Quali eventuali accordi potrebbero essere annullati dai clienti e cosa si può fare per evitare sorprese?
- L’azienda potrebbe contare su iniziative di marketing e altre iniziative per sostenere le vendite altrimenti perse?
- L’azienda può “fare di più con meno” in termini di dipendenti e risorse?
- Gli attuali piani di spesa in conto capitale sono appropriati in un “ambiente incerto”?
L’esperienza conta
La lettera prosegue constatando che l’azienda è riuscita ad uscire da ogni crisi economica degli ultimi cinque decenni. La lezione più importante di tutta questa esperienza è che “nessuno si pente mai di aver apportato adeguamenti rapidi e decisivi alle mutate circostanze”.
I proprietari di aziende che sono in grado di sopravvivere nel corso dei decenni comprendono appieno che le entrate e il cash flow diminuiscono sempre più velocemente delle spese in tempi incerti. Gli affari sono molto simili alla biologia per quanto riguarda la sopravvivenza di coloro che “non sono i più forti o i più intelligenti, ma i più adattabili ai cambiamenti”.
L’esperienza sottolinea anche la necessità di evitare il “falso ottimismo”, che può offuscare il giudizio in termini di piani di emergenza, secondo la lettera.
“Evitate questa trappola essendo realistici dal punto di vista pratico e agendo con decisione al mutare delle circostanze”, si legge nella lettera. “Dimostrate la leadership di cui la vostra squadra ha bisogno in questo periodo di stress”.