Asian markets open: Nikkei, Hang Seng dip amid tariff uncertainty; China economic data looms

Le azioni europee salgono grazie a una breve tregua sul fronte dei dazi.

Written by
Translated by
Written on Apr 14, 2025
Reading time 5 minutes
  • I future azionari europei e statunitensi sono aumentati dopo l'esenzione statunitense dei prodotti elettronici dai dazi reciproci.
  • Lutnick ha confermato che l'esenzione per l'elettronica è temporanea, con nuovi dazi probabilmente in arrivo "tra un mese o due".
  • La Cina ha definito la mossa degli Stati Uniti un "piccolo passo", chiedendo l'abbandono completo della strategia dei "dazi reciproci".

Le borse europee hanno iniziato la settimana con una nota positiva lunedì, mentre gli investitori si sono aggrappati a un barlume di stabilità dopo le recenti turbolenze commerciali, rivolgendo in parte la loro attenzione alla prossima stagione degli utili del primo trimestre.

L’esenzione temporanea per i prodotti elettronici dai nuovi dazi statunitensi ha rappresentato il principale catalizzatore della spinta al rialzo, anche se i segnali contraddittori provenienti da Washington hanno mantenuto salda l’incertezza di fondo.

L’indice Stoxx Europe 600 ha rispecchiato il miglioramento del clima, registrando un aumento del 2,0% alle 8:05 del mattino a Londra.

Le azioni tecnologiche sono state tra le principali beneficiarie dopo che la Casa Bianca, tramite una direttiva della US Customs and Border Protection pubblicata venerdì sera, ha indicato che smartphone, computer e altri componenti elettronici sarebbero stati esentati dai pesanti dazi “reciproci” annunciati in precedenza dal presidente Donald Trump.

Questa prima mossa, che ha imposto dazi fino al 145% su alcuni prodotti cinesi, aveva minacciato significative interruzioni, in particolare per i colossi tecnologici come Apple (NASDAQ:AAPL), fortemente dipendenti dalle catene di approvvigionamento cinesi.

In tutto il continente, i principali indici hanno seguito l’esempio. Alle 03:05 ET (07:05 GMT), l’indice DAX tedesco era salito del 2,1%, il CAC 40 francese aveva guadagnato il 2% e il FTSE 100 britannico era aumentato dell’1,5%.

Anche l’indice paneuropeo Stoxx 600 ha registrato un aumento dell’1,4%.

Il rally di sollievo suggeriva che gli investitori stavano speculando, o forse sperando, che la forte reazione negativa del mercato in seguito alle prime mosse tariffarie di Trump potesse moderare le azioni future dell’amministrazione, portando a un conflitto commerciale complessivamente meno dannoso.

Contraccolpo tariffario: l’incertezza rimane prioritaria

Copy link to section

Tuttavia, la sensazione di calma si è rivelata fragile. Nel fine settimana, lo stesso presidente Trump ha complicato la situazione, suggerendo che l’esenzione per i prodotti elettronici fosse solo temporanea.

Ha indicato l’intenzione di annunciare tariffe separate, specificamente rivolte all’elettronica, potenzialmente includendo i semiconduttori, già dalla prossima settimana.

Inoltre, ha sottolineato che le importazioni di elettronica dalla Cina non erano completamente esenti da dazi, affermando che rimanevano soggette a un dazio separato del 20% imposto a marzo.

Questo continuo botta e risposta ha sottolineato la persistente mancanza di chiarezza che circonda la politica commerciale statunitense.

Cambio di focus: si avvicina l’incontro della BCE

Copy link to section

Con un calendario economico leggero in Europa lunedì, gli operatori di mercato guardano già all’importante riunione della Banca Centrale Europea (BCE) di fine settimana.

I responsabili politici si trovano di fronte a un complesso esercizio di equilibrio, dovendo tenere conto delle rinnovate difficoltà economiche generate dalle tensioni commerciali e dal recente rafforzamento dell’euro rispetto al dollaro.

Secondo investing.com, gli analisti di ING hanno suggerito che la prospettiva della BCE si sia probabilmente evoluta dall’incontro di marzo.

Allora, l’ottimismo stava timidamente crescendo, sostenuto da fattori come i cambiamenti nella politica fiscale tedesca e l’aumento delle spese per la difesa europea, con i tassi di interesse percepiti come prossimi a un livello neutrale.

Ora, tuttavia, “i nuovi dazi statunitensi sulle merci europee, uniti all’apprezzamento dell’euro e al calo dei prezzi dell’energia, hanno sollevato preoccupazioni sulla crescita e sulla disinflazione nel breve termine”, secondo ING, spingendo potenzialmente la banca centrale ad adottare un atteggiamento più cauto.

Correnti aziendali: il settore tecnologico brilla, Holcim pianifica uno spin-off

Copy link to section

Sul fronte aziendale, le notizie sulle tariffe hanno beneficiato direttamente i colossi tecnologici europei.

Le azioni di aziende come il produttore di apparecchiature per semiconduttori ASML (AS:ASML) e il gigante del software SAP (ETR:SAPG) hanno registrato forti guadagni, reagendo positivamente alla tregua temporanea per l’elettronica in gran parte proveniente dalla Cina.

Separatamente, la società svizzera di materiali da costruzione Holcim (SIX:HOLN) ha fornito un aggiornamento sui suoi piani strategici, annunciando che la prevista scissione della sua importante attività nordamericana è prevista per giugno.

Questa decisione rimane soggetta all’approvazione degli azionisti all’assemblea generale annuale della società, prevista per il 14 maggio.

Il mercato petrolifero si stabilizza tra le preoccupazioni sulla domanda.

Copy link to section

Nel frattempo, nel settore delle materie prime, i prezzi del petrolio hanno trovato una certa stabilità lunedì dopo le recenti flessioni.

Le perdite precedenti erano principalmente dovute alla preoccupazione che l’escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina – i due maggiori consumatori di petrolio al mondo – avrebbe inevitabilmente frenato la crescita economica globale e ridotto la domanda di carburante.

Alle 03:05 ET, i futures sul Brent hanno registrato un lieve calo dello 0,1%, a 64,67 dollari al barile, mentre anche i futures sul greggio West Texas Intermediate (WTI) statunitense sono diminuiti dello 0,1%, a 61,44 dollari al barile.

Entrambi i benchmark avevano perso circa 10 dollari al barile dall’inizio del mese, evidenziando l’impatto tangibile delle ansie legate alla guerra commerciale sui mercati energetici.

Questo articolo è stato tradotto dall'inglese con l'aiuto di strumenti AI, e successivamente revisionato da un traduttore locale.