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Alipay, banche e istituti di credito si uniscono alla PBoC contro le criptovalute

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Written on Jun 22, 2021
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  • La Cina è anti-crypto ormai da anni, anche se ha iniziato ad adottare la tecnologia blockchain.
  • Il Paese ha iniziato una nuova repressione, più forte di qualsiasi altra, invitando altri a partecipare.
  • Ha incaricato banche, istituti di credito e Alipay di aiutare a limitare le transazioni Bitcoin e altcoin.

La Cina ha recentemente represso nuovamente le criptovalute, questa volta essenzialmente cacciando i miner di Bitcoin. La mossa ha causato il crollo del prezzo di BTC/USD nell’ultima settimana, e in particolare durante il fine settimana. Tuttavia, il Paese non ha ancora finito, poiché la sua banca centrale ora esorta altre banche e persino Alipay a reprimere le criptovalute.

La PBoC ordina alle società finanziarie di reprimere le criptovalute

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La People’s Bank of China ha dichiarato ieri, 21 giugno, di aver esortato più banche e società di pagamento a reprimere le speculazioni sulle criptovalute. La mossa è una continuazione dei precedenti sforzi per limitare Bitcoin e altre crypto.

La banca ha anche affermato di aver contattato alcuni dei maggiori istituti di credito nazionali, tra cui la Agricultural Bank of China, la Industrial and Commercial Bank of China e persino Alipay, un servizio di pagamento gestito dall’affiliato di Alibaba Ant Group. A tutte queste società è stato quindi chiesto di non fornire in alcun modo servizi relativi alle valute digitali.

La mossa rafforza ulteriormente la dura posizione della Cina nei confronti delle valute digitali, proprio nel momento in cui il suo yuan digitale dovrebbe essere pronto per il lancio. Dopotutto, il Paese ha affermato che la sua CBDC dovrebbe essere pronta e operativa entro l’arrivo delle Olimpiadi Invernali del 2022, il che significa che non passerà molto prima che rilasci ufficialmente la sua valuta digitale nativa di proprietà della banca.

Alipay taglierà il suo servizio di pagamento relativo a qualsiasi transazione crypto

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Ovviamente, la Cina è stata dura con le criptovalute ormai da anni, da quando ha vietato le ICO nel 2017, quando sono esplose in tutto il mondo. Nel frattempo, le autorità hanno anche represso le attività crypto e qualsiasi altra attività che sia in qualche modo coinvolta con le valute digitali.

Gli exchange locali sono stati costretti a chiudere o a trasferirsi fuori dal Paese, il che ha portato molti di loro a cercare paradisi crittografici in tutto il mondo. Ora, nel 2021, la Cina continua a rafforzare questi sforzi passati.

Un commento sulla nuova mossa è arrivato da Alipay, che ha affermato che intende continuare a condurre un’indagine completa contro le transazioni in valuta virtuale. In altre parole, obbedirà e intensificherà la propria repressione delle criptovalute, confermando ulteriormente che non conduce o partecipa ad alcuna attività commerciale correlata alle criptovalute.

E, nel caso in cui identifichi transazioni in valuta virtuale in qualche modo relative al suo servizio di pagamento, lo interromperà immediatamente.