Le azioni di Hugo Boss scendono del 10% a seguito della revisione delle prospettive di vendita tra le sfide di Cina e Regno Unito
- Le vendite del gruppo nel secondo trimestre sono scese dell’1% a 1,02 miliardi di euro, con un utile operativo in calo del 42% su base annua.
- Colpito anche il settore del lusso in generale, con Burberry e Richemont che hanno segnalato rallentamenti.
- Questo calo è stato principalmente determinato dalla performance più debole in Asia ed Europa.
Le azioni di Hugo Boss hanno subito un calo significativo, crollando fino al 10% martedì a seguito di una revisione delle previsioni di vendita della società per l’intero anno.
La casa di moda di lusso tedesca ha adeguato le sue previsioni a un intervallo fino a 4,35 miliardi di euro (4,73 miliardi di dollari), in calo rispetto alla stima precedente di un massimo di 4,45 miliardi di euro.
La società ha attribuito questa revisione alle continue sfide macroeconomiche e geopolitiche, in particolare nei mercati chiave come Cina e Regno Unito
Calo delle vendite e dei profitti nel secondo trimestre a causa del perdurare delle sfide
Copy link to sectionL’azienda ha riferito che le vendite del gruppo sono diminuite dell’1% su base preliminare nel secondo trimestre, ammontando a 1,02 miliardi di euro.
Questo calo è stato principalmente determinato dalla performance più debole in Asia ed Europa. Anche l’utile operativo del trimestre ha registrato un significativo calo su base annua del 42%, scendendo a 70 milioni di euro.
Questo crollo riflette non solo un andamento delle vendite più debole, ma anche gli investimenti strategici effettuati nel business.
“Stiamo operando in un periodo di significativa incertezza macroeconomica globale, che ha influenzato anche la nostra performance nel secondo trimestre”, ha affermato in una nota il CEO Daniel Grieder.
“Sebbene i tempi di un’eventuale ripresa macroeconomica rimangano incerti, la nostra strategia di investire costantemente nei nostri marchi forti, BOSS e HUGO, ci dà fiducia nella nostra capacità di continuare a guidare una crescita superiore al trend e a conquistare ulteriori quote di mercato”.
Impatto più ampio sul settore del lusso
Copy link to sectionHugo Boss non è il solo ad affrontare queste sfide. Anche altri marchi di lusso, come Burberry e LVMH, hanno segnalato rallentamenti nelle vendite.
Le azioni di Burberry sono scese del 16% dopo aver emesso un profit warning e apportato modifiche significative alla sua leadership e alla politica dei dividendi.
Allo stesso modo, Richemont ha registrato una crescita delle vendite solo dell’1% a tassi di cambio costanti nel primo trimestre, con le vendite cinesi che hanno avuto un impatto significativo sui risultati.
Hugo Boss ha riportato una performance contrastante tra i suoi vari canali di vendita, riflettendo tendenze economiche più ampie e mutevoli comportamenti dei consumatori. L’azienda ha registrato un aumento del 5% nelle vendite all’ingrosso fisiche, dimostrando la continua forza nei punti vendita al dettaglio tradizionali.
I ricavi delle attività digitali del gruppo sono tuttavia diminuiti del 4% rispetto all’anno precedente. Inoltre, la vendita al dettaglio fisica ha registrato un leggero calo delle entrate del 2%, attribuito alla diminuzione del traffico nei negozi.
Il sentimento complessivamente più debole dei consumatori ha avuto un impatto diverso sui vari marchi dell’azienda. Su base valutaria, i ricavi dell’abbigliamento maschile di Boss sono stati inferiori del 2% rispetto all’anno precedente, mentre le vendite dell’abbigliamento femminile di Boss sono aumentate del 2%.
Il marchio Hugo ha registrato performance particolarmente positive, con un aumento del 3% delle vendite al netto della valuta, trainato dal successo del lancio della sua nuova linea incentrata sul denim, Hugo Blue.
L’utile operativo (EBIT) del secondo trimestre è stato pari a 70 milioni di euro su base preliminare, in significativo calo rispetto ai 121 milioni di euro del secondo trimestre dell’anno fiscale 2023. Nonostante il calo dell’utile operativo, Hugo Boss ha ottenuto un notevole miglioramento del margine lordo, che è aumentato di 50 punti base al 62,9% dal 62,3% dello stesso periodo dell’anno scorso.
Inoltre, la società ha riportato sviluppi positivi nella gestione delle scorte, con livelli di inventario in calo del 7% su base annua su base valutaria. Questo miglioramento indica una gestione più efficiente delle scorte e un migliore allineamento con le attuali richieste del mercato.
Questo articolo è stato tradotto dall'inglese con l'aiuto di strumenti AI, e successivamente revisionato da un traduttore locale.